Storia del Comune

Cenni storici sul Comune di Brogliano

Descrizione

DATI TERRITORIALI (aggiornati al 31.12.2022)

Comune in provincia di Vicenza

Abitanti: 4022

Superficie: Kmq. 12,15

Altitudine: 172 m.

Comuni limitrofi: Trissino, Castelgomberto, Cornedo, Valdagno, Nogarole, Altissimo

II toponimo Brogliano deriva probabilmente dal sostantivo “brolium”= giardino, parco, bosco (termine latino medioevale) e farebbe riferimento ai possedimenti di un feudatario locale.

 

CENNI STORICI

Brogliano sorge in una posizione privilegiata, immerso nel verde di una natura incontaminata, fra il fondovalle ed il dolce declivio collinare. II clima mite, il terreno fertile e la ricchezza delle acque hanno favorito l’agricoltura, ancora oggi molto praticata: voci importanti nell’economia locale sono l’allevamento zootecnico, la coltivazione di foraggio e cereali, della vite e degli alberi da frutta.

L’allevamento del baco da seta fu praticato nei secoli passati e vi era addirittura una piccola filanda, attiva fino ai primi del Novecento.

Lo sviluppo artigianale risale al secondo Dopoguerra, ma non ha atteso alla sua massima intensità, dal momento che gran parte della popolazione e occupata nelle industrie dei comuni maggiori della Valle dell’Agno.

 

In passato un primo nucleo abitato, di origine romana o preromana, era localizzato presso il greto dell’Agno, presumibilmente nel luogo dove negli anni Trenta del nostro secolo tornarono alla luce i resti della primitiva chiesa pievana e più recentemente fu scoperta la lapide tombale del decemviro ed edile Lucio Meio Cessesio e di sua moglie.

La dominazione longobarda ed il passaggio degli Ungari non paiono aver disturbato la vita della popolazione; anzi, la chiesa, dedicata a San Martino (santo particolarmente venerato dai nuovi dominatori), da cappella dipendente dalla chiesa di Montecchio Maggiore, divenne pieve matrice dell’intera vallata. II primo edificio pievano venne distrutto da una alluvione poco dopo il Mille. Quasi contemporaneamente anche il vico di San Martino venne abbandonato e gli abitanti si trasferirono poco più a sud, fondando l’attuale Brogliano.

 

I più antichi documenti che fanno menzione di Brogliano sono piuttosto tardi ma molto interessanti: si tratta infatti degli Statuti Comunali, datati 16 aprile 1364 e rimasti in uso fino al subentrare del dominio della Repubblica di Venezia. Verso la fine del Cinquecento il territorio fu acquistato dai conti Piovene, che ne rimasero feudatari fino alla caduta della Serenissima. La risistemazione amministrativa decretata dagli Asburgo aggrego al Comune di Brogliano i centri di Quargnenta e di Piana. Successivamente Piana fu annessa a Valdagno e Quargnenta rimase unica frazione di Brogliano.

 

Fra i monumenti esistenti in territorio comunale ricordiamo la chiesa, già pieve, di San Martino. L’attuale edificio risale al Dodicesimo secolo, anche se lo stile è sostanzialmente romanico e molto del materiale utilizzato per la nuova costruzione fu recuperato dalla chiesa distrutta: la nuova costruzione fu posta in collina, sopra una roccia, al riparo dalla furia del torrente. La chiesa svolge ancora le funzioni di cappella cimiteriale ed è notevole per la solida facciata dalla quale si sviluppa il campanile. All’interno si notano lo splendido soffitto a capriate e tracce di affreschi medievali. La nuova Parrocchiale fu edificata nel XIX secolo; la chiesa è in stile neogotico mentre il campanile, dalla elegante guglia conica in cotto, risale alla fine del Seicento.

Nel centro storico sorge anche la quattrocentesca chiesa di Santa Maria Assunta, chiusa al culto. La chiesa di San Lorenzo di Quargnenta è parrocchiale fin dal Trecento: Quargnenta stessa è centro molto antico ed ospitò un castello anticamente infeudato ai Trissino del ramo Miglioranza, signori di Cornedo Vicentino.

 

testi tratti da “In viaggio a… Brogliano”

 

Epoca antica
In epoca preromana, si ipotizza che i primi abitanti del territorio di Brogliano, come di tutta la Valle dell'Agno, fossero gli Euganei. Tra l'inizio del IX secolo a.C. e la fine dell'VIII, questi furono scacciati verso le valli montane dall'invasione dei Veneti, provenienti dalla regione Danubiana.

Nel periodo imperiale, la presenza romana è attestata dal ritrovamento nel 1938 di una lapide presso l'antica cappella di San Martino. La lapide riportava il nome del Duumviro e Edile Lucio Meio Cessesio e di sua moglie, della tribù Collina.

Medioevo
Una chiesetta protocristiana dedicata a San Martino sorgeva in fondovalle sulla riva destra del fiume Agno. Probabilmente venne distrutta da un'alluvione poco dopo il Mille; quasi contemporaneamente anche il vico di San Martino venne abbandonato e gli abitanti si trasferirono poco più a sud, fondando l'attuale Brogliano. I ruderi di questo primo edificio vennero ritrovati nel 1938 in seguito allo spostamento delle acque del torrente.

Agli inizi del XIV secolo, con la perdita d'importanza della pieve di Santa Maria di Montecchio Maggiore, Brogliano acquisì una crescente rilevanza. Pur non essendo ancora titolata come pieve, era retta da un archipresbyter e quindi le veniva riconosciuta una certa funzione nell'organizzazione ecclesiastica della valle. Forse a quell'epoca fu eretta l'attuale chiesa di San Martino, che divenne la chiesa battesimale o matrice di tutta la contrada. Questo è confermato dagli Statuti di questa villa, redatti il 16 aprile 1364 e conservati presso la Biblioteca civica Bertoliana di Vicenza. In questo documento si riporta che Bartolomeo della Scala, allora signore del territorio vicentino, doveva consegnare ogni anno alla chiesa di San Martino un cero di quattro libbre il sabato santo.

Epoca moderna
Nei secoli XV e XVI, la chiesa di San Martino di Brogliano perse importanza, e al suo posto vennero elevate alla dignità di pieve San Clemente di Valdagno e Sant'Andrea di Trissino.

Verso la fine del Cinquecento, il territorio di Brogliano fu acquistato dai conti Piovene, che ne rimasero feudatari fino alla caduta della Serenissima.

Ultimo aggiornamento: 05/07/2024, 15:51

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